Fin dai tempi più remoti l’uomo ha sempre sentito la necessità di delimitare e proteggere il proprio perimetro. In passato questo avveniva tramite la realizzazione di barriere fisiche (alte mura di cinta, fossati ecc…), che avevano lo scopo di tenere fuori gli intrusi e di garantire la sicurezza di chi viveva all’interno. Oggi, pur non potendo più scavare dei fossati o erigere delle mura, possiamo comunque tutelarci, attraverso l’installazione di sensori d’allarme “specializzati”, atti a proteggere il perimetro del sito. L’installazione di un sistema di sicurezza perimetrale ha un duplice vantaggio, infatti non solo protegge i nostri beni quando ci troviamo fuori casa, ma, cosa più importante, protegge noi e i nostri cari quando ci troviamo all’interno dell’abitazione. E’ possibile realizzare due tipi di protezione perimetrale: una interna, che protegge i punti d’accesso all’abitazione (porte, finestre, basculanti ecc..), e una esterna, che protegge il perimetro esterno (recinzione, giardino, terrazzo).
Un buon sistema di sicurezza deve creare più livelli di protezione, per questo motivo, anche in presenza di un buon impianto di protezione perimetrale, è sempre consigliabile l’installazione di qualche volumetrico interno.
Protezione perimetrale esterna
La protezione perimetrale esterna viene realizzata mediante l’installazione di sensori d’allarme a protezione della recinzione o della proprietà subito all’interno di questa, con lo scopo di creare un primo baluardo difensivo contro gli accessi indesiderati. I sistemi di protezione passiva, come ad esempio le recinzioni, sono facilmente eludibili e non sempre di facile realizzazione (luoghi con vincoli architettonici, paesaggistici, ambientali), con questo non voglio dire che le protezioni passive sono inutili, ma aumenterebbero di gran lunga la loro efficacia se abbinate ad un sistema di sicurezza elettronico, che riveli e segnali i tentativi di intrusione o sabotaggio.
Protezione recinzioni
I metodi più comunemente utilizzati per la protezione delle recinzioni sono:
- Fibra ottica: Si tratta di uno o più cavi in fibra fissati alla recinzione lungo tutto il suo perimetro, entrambe le estremità del cavo sono attestate su una centralina, che da un lato emette degli impulsi luminosi e dall’altro li analizza. I tentativi di effrazione mediante il taglio o lo scavalcamento della recinzione modificano il segnale luminoso e generano allarme. Grazie ad una accurata analisi del segnale la centralina riesce a distinguere un attacco da un evento atmosferico. I vantaggi offerti da un sistema di rivelazione in fibra sono: l’ accuratezza della rilevazione, la possibilità di raggiungere distanze considerevoli senza la necessità di alimentazioni intermedie, la completa immunità alle interferenze elettromagnetiche ed ai fenomeni atmosferici. La fibra viene indicata anche per la protezione di siti con atmosfere corrosive, infiammabili e/o sottoposti a temperature estreme.
- Cavo microfonico: Si tratta di un particolare cavo microfonico messo in “intimo” contatto con la recinzione da proteggere. Questo cavo raccoglie le vibrazioni della struttura e, grazie ad un effetto piezoelettico, le trasforma in segnali elettrici che vengono inviati ed elaborati da una centralina. Dall’analisi del segnale è possibile distinguere un tentativo di intrusione da un evento atmosferico.
- Sensore piezodinamico: Si tratta di un particolare tipo di trasduttore che trasforma autonomamente le vibrazioni in impulsi elettrici, grazie a questa caratteristica il sensore non richiede alimentazione ed essendo totalmente privo di componenti elettronici attivi risulta immune a qualsiasi tipo di guasto elettrico. I sensori devono essere applicati direttamente sulle maglie metalliche della recinzione e rilevano l’arrampicamento il taglio e lo sfondamento. I segnali sono elaborati da schede elettroniche che producono comunicazioni di preallarme, allarme e manomissione.