La sirena è il dispositivo di segnalazione per eccellenza, il suo compito è quello di segnalare, attraverso l’emissione di suono e luce, la presenza di un intruso, inoltre, essendo visibile dall’esterno, ha anche un notevole effetto deterrente. La sirena è uno dei primi punti che viene attaccato dai malviventi, una pratica comune è quella di “schiumarla”, per questo motivo è sempre consigliabile l’installazione di più sirene collocate in posizioni difficilmente raggiungibili e ben visibili dalla strada. Il lampeggiante a bordo della sirena svolge una funzione di rilievo poiché consente di individuare visivamente la proprietà sotto attacco. Quella che non deve assolutamente mancare è la sirena da interno, primo perché è di difficile neutralizzazione e secondo perché, grazie all’emissione di un suono ad alta intensità, esercita sull’intruso un azione di disturbo non indifferente. La sirena è dotata di dispositivi anti manomissione che la proteggono dall’apertura e dalla rimozione, alcuni modelli sono dotati di dispositivi anti schiuma. Dal punto di vista normativo non esistono leggi nazionali che regolamentano l’uso delle sirene, tali norme variano da comune a comune e in linea di massima richiedono l’uso di sistemi di allarme a norma di legge che devono produrre un suono modulato e protratto in via continuativa per non oltre 3 minuti, in caso d’allarme, e 15 minuti in caso d’avaria. Molte centrali dispongono di una funzione chiamata limite allarme, questa funzione fa si che un sensore in avaria venga automaticamente escluso una volta raggiunto, all’interno dello stesso periodo di inserimento, il limite allarme programmato dall’installatore. Nel caso in cui, magari a causa di un’assenza rete prolungata, la centrale dovesse spegnersi, la sirena, grazie alla corrente erogata dalla propria batteria tampone, dovrebbe suonare un’unica volta per un tempo massimo di 15 minuti.